Adottare un Dobermann: storia di un addestratore e di un cane che fa Parkour

Come sono finito con un Dobermann?

Mi arrivano foto e video di questo cane dall’aria vivace ma con uno sguardo che diceva: “Amico, ne ho già viste troppe”. La scimmia parte subito. Chiedo il parere di un istruttore esperto: il cane ha un’ottima genealogia, è sano e ben strutturato. Vado a vederlo di persona. Fingo di pensarci su, ma la verità è che era già deciso: tornava a casa con me.

Il nome: dalla leggenda a Star Wars

Si chiamava Artù, ma volevo qualcosa di più personale. Così diventa R2Puck: R2 per il droide testardo di Star Wars, Puck per il folletto dispettoso della mitologia britannica citato in Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare e in Berserk. Il bello? “R2” suona esattamente come Artù, quindi per lui non cambia nulla.

Dobermann: manuale di sopravvivenza

Se vuoi un cane da giardino, fermati qui. Il Dobermann è un’ombra con quattro zampe, ti segue ovunque e ha bisogno di una guida chiara. Se non sei presente, prende decisioni da solo.

Io partivo avvantaggiato: esperienza in educazione, addestramento, gestione. Eppure, R2 mi ha fatto sudare. A sette mesi era un tornado di circa 30 kg senza regole. Abbaiava a tutto e niente, come un antifurto con le zampe.

Aiuto! Un Dobermann a casa

Capisco subito che serve supporto. Mi affido a due professionisti: un esperto di Dobermann per interpretarlo meglio e un’educatrice urbana per gestirlo in ogni contesto. Allenamento settimanale, tanta costanza, e finalmente qualcosa cambia. Quando lavora, si accende. Un cane nato per avere uno scopo.

La fase “Parkour” e la gestione degli spazi

R2 aveva idee tutte sue sugli spazi. Vietato il divano? Nessun problema, trova una soluzione. Un giorno, mentre sono al lavoro, mi collego alla telecamera di sicurezza e lo vedo in piedi sullo schienale del divano, fissando la telecamera con l’aria di chi ha trionfato. Parkour mode: attivato.

Lì ho capito due cose: la prima che è testardo come pochi; la seconda che ha un’agilità fuori dal comune.

Nella foto: Simone e R2 che fanno IGP durante un evento

IGP e il piacere del lavoro

Mi avvicino all’IGP e scopro che lavorare lo rende felice. Chi dice che questi sport rendano aggressivi non ha mai visto un Dobermann soddisfatto. E al contrario di quello che molti erroneamente e superstiziosamente pensano, il cane non diventa aggressivo facendogli mordere “il parabraccio antimorso” cit. La prima volta che R2 vede la manica da morso? Nessuna esitazione. Sapeva esattamente cosa fare. È scritto nel suo DNA.

Tre anni e mezzo dopo: cosa ho capito

Oggi R2 ha tre anni e mezzo e mi ha insegnato che:

• Il Dobermann non è per tutti, ma se lo capisci è un compagno straordinario.
• L’educazione precoce è tutto: recuperare un cane cresciuto senza regole è dieci volte più difficile.
• Un cane da lavoro ha bisogno di lavorare, altrimenti si inventa qualcosa (e non ti piacerà).
• Serve costanza, pazienza e un buon numero di imprecazioni.