In ambito cinofilo veniamo bombardati ogni giorno da parole come fasi di socializzazione, classi di socializzazione, socializzazione del cucciolo, socializzazione intra ed interspecifica, socializzazione ambientale ecc., ma pochi sanno a cosa ci si riferisce veramente.
Con fasi di socializzazione s’intente quei periodi sensibili durante la vita del cane durante i quali:
- riconosce di essere un cane
- riconosce di non essere un uomo
- riconosce di non essere un qualunque altro animale
- si abitua con maggiore facilità agli stimoli ambientali
Questo schema riassume in modo semplice le fasi di socializzazione del cane: dalla 1^ settimana di vita fino ad arrivare alla 16^.
Entriamo ora più nel dettaglio e capiamo insieme in che modo possiamo assicurare l’ottimale socializzazione del nostro cucciolo.
La fase Neonatale
Ricopre le prime 2 settimane di vita del cucciolo.
Ricordiamo che il cane rientra nelle specie altricial, cioè i cui cuccioli nascono ciechi, sordi e completamente dipendenti dai genitori per quanto riguarda l’alimentazione.
Durante questa fase dormono per il 90% del tempo ed il restante 10% lo dedicano alla poppata. L’unico senso sviluppato è il tatto che, oltre a consentirgli di trovare il capezzolo della madre, gli permette di abituarsi al contatto fisico grazie al quale mantengono stabile la temperatura corporea.
In queste due settimane è molto importante non isolare i cuccioli dalla madre, la quale si occuperà della prima socializzazione insieme ai fratelli. Già in questa fase può essere utile al loro sviluppo iniziare ad abituarli al contatto umano attraverso una moderata manipolazione, proprio perché le informazioni e le sensazioni sono trasmesse ai cuccioli unicamente attraverso il tatto.
La fase di Transizione
Con transizione intendiamo un periodo di cambiamento per la crescita del cucciolo, che alla 3^ settimana di vita comincia a venire in contatto con il mondo che lo circonda.
È durante tale fase che si sviluppano gli altri sensi del cane: la vista, l’udito, l’olfatto ed il gusto.
Ciò che cambia notevolmente è il comportamento eliminatorio: i cuccioli iniziano a controllarlo sempre maggiormente e cominciano ad allontanarsi dalla tana per espletare i propri bisogni. È in questo momento che possiamo introdurre le prime gratificazioni verbali per creare delle associazioni con i comportamenti corretti.
È possibile anche tentare di impostare uno pseudo-richiamo per avere l’attenzione dei cuccioli al momento della pappa: inizia così ad instaurarsi la prima relazione con l’essere umano, sulla quale si continuerà a lavorare in seguito.
È anche consigliabile lavorare su lievissimi stimoli acustici ai quali i cuccioli si dovranno abituare così come, se possibile, sulla presentazione di oggetti con l’odore del futuro proprietario, cosa che lo aiuterà al momento della separazione dal resto della cucciolata.
Durante la fase Neonatale e quella di Transizione il cucciolo è nelle mani dell’allevatore, per questo motivo è molto importante la scelta di un allevamento serio che sappia come muoversi per garantire la corretta crescita del cane. Sarà l’allevatore a dover presentare ai cuccioli i primi stimoli ambientali per far sì che possano iniziare ad esplorare prendendo consapevolezza del proprio corpo sviluppando pian piano i propri sensi, e sarà lui a dover iniziare ad abituarli ai primi suoni e rumori.
La fase di Socializzazione Intraspecifica
Arriviamo dunque alla socializzazione intraspecifica, una delle fasi più importanti e delicate insieme alla successiva, detta Interspecifica.
È durante questo periodo che va dalla 4^ all’8^ settimana che il cucciolo socializza con i propri simili imparando l’inibizione al morso e la corretta attività ludica.
Teniamo presente che per legge non è possibile acquistare o adottare un cucciolo prima dei 60 giorni di vita ossia proprio circa alla 7^/8^ settimana di socializzazione, momento in cui dobbiamo permettere che venga in contatto con il maggior numero di cani possibili.
Ovviamente, oltre alla madre e ai fratelli, dobbiamo accertarci che i cani con cui lo faremo incontrare siano: psicologicamente equilibrati e fisicamente sani.
Chi può aiutarci in quest’operazione è sicuramente l’educatore cinofilo, il quale si premurerà di scegliere un luogo pulito e neutro per una socializzazione controllata con i soggetti più adatti.
È importante affidarsi ad una figura simile già in questa fase per impostare al meglio non solo la socializzazione con altri cani ed evitare problemi di sotto-socializzazione in età adulta, ma per strutturare anche la corretta gestione di risorse quali la ciotola, i giochi, la cuccia ecc, che potrebbero far sorgere problematiche molto più gravi crescendo.
Ovviamente durante tutte queste fasi è fondamentale il ruolo della madre per insegnare ai cuccioli l’inibizione al morso (quanto mordere forte), la calma, l’autocontrollo, la gestione degli spazi in condivisione con i fratelli, del cibo e ovviamente anche la corretta comunicazione tra conspecifici.
La fase di socializzazione Interspecifica
Altra fase fondamentale per la corretta crescita del cucciolo, la quale si sviluppa dall’8^ alla 12^ settimana di vita e consiste nella socializzazione con specie diverse da quella di appartenenza. È in questo periodo che il cane è importante che venga in contatto non solo con l’uomo (donna, bambino, anziano, con la barba ecc.), ma anche animali differenti.
Anche in questo caso è consigliato il supporto dell’educatore, che si premurerà di valutare la mimica corporea e le reazioni del soggetto alle differenti situazioni, oltre che di rinforzare i comportamenti corretti nel momento giusto spronando il cucciolo quando necessario.
La fase di socializzazione Ambientale
Ultima fase che si estende dalla 13^ alla 18^ settimana di vita del cane e si riferisce all’abitudine del cane a riconoscere e non temere ambienti diversi da quello in cui è cresciuto fino ad ora.
Degli esempi per noi banali ma che possono essere inizialmente terrificanti poiché sconosciuti dal cucciolo sono gli elementi che possiamo incontrare in una strada quali le auto, le biciclette, gli autobus, i tram, le moto ecc.
Qualunque oggetto con il quale il cane verrà a contatto durante questa fase diventerà parte del suo bagaglio esperienziale, è quindi importante permettergli di annusare, ascoltare e vedere da vicino ciascuno di essi in modo sicuro e controllato e, anche in questo caso, l’educatore può venirci in soccorso proponendo delle strategie per consentirlo al meglio.
Attenzione!
Buona parte delle problematiche riguardanti il comportamento del cane derivano da una sotto-socializzazione, e quindi da una scorretta gestione del cane durante queste fasi fondamentali per la sua crescita psicofisica. Se gestite correttamente, le fasi di cui abbiamo parlato, permettono di crescere un cane equilibrato e privo di fobie!
E se scegliamo di adottare?
Se aiutati da un professionista, sebbene con qualche difficoltà in più essendo strettamente legati al risultato del bagaglio esperienziale sviluppato dal soggetto durante la propria crescita, dei buoni risultati sono comunque ottenibili.
Nel caso di un cane adulto non potremo lavorare sulla socializzazione, in quanto le fasi si saranno concluse, ma ci dovremo concentrare sull’abituazione del soggetto agli stimoli sconosciuti.
Per quanto riguarda un cucciolo potremmo avere un maggiore spiraglio di miglioramento essendo le fasi di socializzazione leggermente variabili per quanto concerne la durata.
Tuttavia, in entrambi i casi, l’aiuto di un educatore o un addestratore è fondamentale per lavorare sul controllo del cane indipendentemente dagli ostacoli che può trovarsi davanti: affrontarli insieme nel modo corretto è il primo passaggio per superarli del tutto!
Il Team di Educatori ed Addestratori cinofili PlayDog è a disposizione per assistervi nella crescita del vostro cucciolo nel modo più corretto o aiutarvi a risolvere eventuali problematiche. Contattaci per avere maggiori informazioni sulle lezioni in presenza o sulle consulenze a distanza!
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